SIN
IN THE SUBURBS
by
Enrico
Regia:
Joe Sarno
Interpreti: Alice Linville, Audrey Campbell, Lahna Monroe, W.B. Parker
Musica: Sam J. Field
Video: Something Weird
on
so se il maestro Stanley Kubrick conoscesse Joe Sarno o negli anni 60
avesse visto qualche suo film. Non credo. Mi faccio questa domanda soprattutto
dopo aver visto l'ultimo film di Kubrick che a mio parere è un film di
svolta. Di svolta per il fatto che il mitico Stanley, regista minuzioso,
maniacale e ossessivo si sia 'lasciato andare' in un film personalmente
improponibile come la sua trama, dominato da un pessimo Cruise ma soprattutto
divertente e scorrevole. Dopo tutto questo vi spiego che hanno in comune
Kubrick e Sarno. Nel film di Kubrick i faccia a faccia tra Cruise e Kidman
sembrano usciti da un film di Joe Sarno. Ossia il dramma di una coppia
della middle-class in crisi, il dialogo serrato tra i due, l'analisi psicanalitica
di quart'ordine, la coppia repressa. Sembra tutto creato da un regista
di film 'adults only'.
Jonathan Sarno è stata una figura emblematica del sexploitation americano.
Non poteva rivaleggiare sia con la bravura tecnica e la geniale follia
di Russ Meyer, sia con i soldi di David Friedman o Harry Novak o la perversità
di Michael e Roberta Findaly. E' sempre restato un minore, il più piccolo
dei piccoli. Eppure in 30 anni di modesto lavoro ha fatto di tutto, da
film per bambini a (e soprattutto) film 'adults only' sia soft che hard
core. Sin in the suburbs è uno dei suoi film più belli. Nonostante
il solito budget da serie z, dispone anche di molte pregevoli caratteristiche
tecniche. Iniziando dalla irrefrenabile colonna sonora jazz di Sam Field,
davvero al di sopra degli standard abituali del settore (nel sexploitation
normalmente si usava come 'score' o scalcinati gruppi garage o psichedelici
oppure dischi di musica classica messa a caso). Gli attori davvero decenti
tra cui Audrey Campbell che proprio nel 1964 stava entrando nella storia
del cinema interpretando la sadica Olga in alcuni film di incredibile
fattura (es: Olga house of shame).
La trama è di routine. Una coppia normale, figlia col boyfriend, vicini
in crisi, quanche amoruccio extraconiugale, twist, donne pettinate alla
Jackie Kennedy. In più la madre della coppia normale seduce il ragazzo
della figlia, il ragazzo picchia la fidanzata, la vicina s'innamora di
un'operaio balordo che la violenta. Bene, la solita banale storia di frustrazioni
provinciali. Tutto ciò fino a quando Kathy scopre sua madre in piena attività
adulterina. Kathy sconsolata scappa e viene accolta da una strana tipa,
Miss Talman e dal suo (sedicente) fratello (W.B Parker, grande quest'uomo!).
I due (come potete capire) non sono decisamente dei santi, infatti nel
tempo libero organizzano delle simpatiche orge tra i vicini di casa. Orge
i cui protagonisti devono partecipare mascherati da druidi (maschere di
Halloween!!!). E da questo punto la storia prende un'insolita piega drammatica
dove tutti cambiano il proprio carattere, qualcuno impazzisce e le famiglie
si disfano. Quando Miss Lewis scopre che una partecipante alla orgia è
davvero sua figlia Kathy il film si svuota, le maschere e gli edonisti
scompaiono restano solo le due donne per la resa dei conti. "Goodbye mam!".
The end.
Sinceramente, ottimo questo bianco e nero. Un prodotto dignitoso, che
arriva a certe tematiche prima di Meyer ma anche di Corman, Joe Dante,
Tim Burton e…. soprattutto prima di Kubrick. Non me ne vogliano i fans
del regista inglese, Sarno è un piccolo regista di produzioni indipendenti
scalcinatissime. Su di lui non vi è stata ancora una riabilitazione critica
(dio ce ne scampi!). Mi piace ricordare questo e altri suoi film come
esempio di un cinema fortemente indipendente, fortemente straccione che
per alcuni anni ha fatto concorrenza sia al mainstream hollywoodiano sia
al cinema d'autore europeo. Cinema, quello exploitation americano che
è rimasto ai margini e rimarrà sempre ai margini (almeno per quanto riguarda
l'Italia).
Per una copia rivolgetevi
a Something Weird Video
|