remessa:
i film biografici sono i miei preferiti e questo è addirittura autobiografico,
trattandosi del racconto della vita di Cyril Collard che di questo lungometraggio
non è solo il regista, ma anche l'attore protagonista. Jean (questo
il nome dell'alterego di Collard), di professione regista, incontra
e si innamora di un'aspirante attrice, Laura (Romane Bohringer), venendo
ricambiato. Ma Jean cela un terribile segreto: è sieropositivo. Jean
conduce una vita sessuale promiscua essendo bisessuale ed ha, contemporaneamente
a quella con Laura, una relazione con il rugbista Samy (Carlos Lopez)
che non nasconde a Laura la quale, disposta a tutto pur di non perdere
Jean, accetta la situazione. Il film scorre tra turbinose scene erotiche
e racconti di normale vita quotidiana, fino alla drammatica confessione
di Jean a Laura riguardo alla sua malattia. La comprensibile disperazione
di Laura che aveva avuto rapporti non protetti con lui, sfocia in un
sentimento particolare di amore-odio, interpretato con estrema bravura
e intensità dalla Bohringer. Da questo momento il film è pervaso da
una suspance per la sorte di Laura che lascia lo spettatore in bilico
tra la comprensione e la condanna morale nei confronti di Jean, vittima
sì dell'AIDS, ma colpevole del rischio fatto correre alla sua compagna.
Finale a sorpresa: Laura non si è ammalata. Un film intenso che mi ha
fatto apprezzare questo regista/attore francese, purtroppo scomparso
a causa dell'AIDS nel '93 e di cui chiedo alla redazione di CINESPERIENZA
di avere, se possibile, la filmografia.
(accontentato, ma...per ovvii motivi, non è
particolarmente ampia! n.d.F.)