INFERNO
"Ce ne sono molti di misteri in quel libro, ma l'unico grande mistero della vita é che essa è governata, unicamente, da gente morta".
DATI TECNICI:
Titolo: Inferno.
Anno: 1980.
Origine: Italia.
Regia: Dario Argento.
Prodotto da: Salvatore Argento e Claudio Argento.
Sceneggiatura: Dario Argento, Daria Nicoldi (non accreditata).
Interpreti: Irene Miracle, Leigh McCloskey, Eleonora Giorgi, Daria Nicolodi, Sacha Pitoeff, Alida Valli.
Musica: Keith Emerson, Giuseppe Verdi ("Va pensiero", dall'opera "Nabucco").
Durata: 108'.
Divieto: 14 anni.
Distribuzione: 20th Century Fox.
A New York una poetessa, Rose
Elliot (I.Miracle), aquista un libro. Il libro in questione è quello
"Le Tre Madri", scritto agli inizi del ventesimo secolo da Emilio Varelli, misterioso
alchimista e architetto di cui si sono perse le tracce. Dopo aver letto il vecchio
libro, confrontando una fotografia del palazzo in cui si trova con un disegno
di una delle tre case ritratte nel libro, si rende conto di abitare nella casa
di New York, dove vive la terza Madre. Il libro racconta che Varelli ha costruito
tre case: una a Friburgo (la scuola di danza in cui è ambientato "Suspiria"),
una a Roma e una a New York. Esse sono abitate dalle tre Madri degli Inferi,
le tre potenze demoniache collocate da Satana ai vertici di un triangolo maledetto:
Mater Suspiriorum (la Madre
dei Sospiri) domina Friburgo; Mater
Lachrimarum (la Madre delle Lacrime, la più bella e giovane delle tre)
Roma e Mater Tenebrarum
(la Madre delle Tenebre e forse la più crudele d tutte) New York. Il testo,
al riguardo, recita: "In principio tre erano le Madri, come tre le Parche e
tre le Furie. Ma gli uomini, cadendo in errore, le chiamarono con un unico,
tremendo Nome. La terra dove le case sono costruite diviene mortifera e pestilenziale
così che gli edifici intorno e a volte l'intero quartiere ne maleodorano. Questa
è la prima chiave per scoprire il loro segreto. La seconda chiave è occultata
nei sotterranei delle loro dimore. La terza chiave è sotto la suola delle tue
scarpe!".
Rose scrive una lettera al fratello Mark, che studia musica a Roma, comunicandogli
la scoperta. La giovane poi s'intrattiene a parlare con Kazanian
(S.Pitoeff), l'antiquario storpio che le ha venduto il testo arcano: Rose
confessa che il quartiere è pervaso da un odore dolciastro, ma l'antiquario
minimizza definendola una lettrice molto impressionabile. Successivamente
Rose è incuriosita da un tombino nel quale è entrato un gatto. Subito le torna
in mente un passo del libro "La seconda chiave è occultata nei sotterranei
delle loro dimore". Passata attraverso il tombino scopre un pozzo dentro il
quale però le cade il portachiavi: s'immerge quindi nell'acqua per recuperarlo.
Il pozzo nasconde un grande appartamento completamente sommerso.
Rose risale, dopo aver recuperato il portachiavi, ma urta contro i cadaveri
putrefatti che affollano l'appartamento. Uscita dal tombino, cerca di tornare
a casa allontanandosi velocemente, ma una figura nera la osserva. A Roma intanto
Mark (L.McCloskey), il
fratello di Rose, mentre assiste ad una lezione in un'aula del conservatorio,
inizia a leggere la lettera della sorella. Ma è stregato dagli occhi di una
donna bellissima e inquietante, Mater Lachrimarum (A.Pieroni), che tiene in
braccio un grosso gatto bianco, che ad un tratto sparisce. Il giovane insegue
la donna, dimenticando la lettera che però è presa e letta dall'amica Sara
(E.Giorgi). Quest'ultima, dopo aver letto la missiva, si reca subito in biblioteca
alla ricerca del libro. Riesce a rubarne una copia ma si perde nei sotterranei,
entra in un laboratorio alchemico dove un uomo vestito di nero dalle unghie
lunghe la costringe a lasciare il volume per evitare di morire.
Sara, spaventata, ritorna a casa e incontra Carlo
(G.Lavia), suo amico giornalista e vicino di appartamento che accetta di farle
compagnia visto lo stato di terrore in cui si trova la ragazza. Sara si mette
quindi in contatto con Mark e lo invita ad andare subito a casa sua a riprendere
la lettera ke deve assolutamente leggere. Intanto nell'appartamento di Sara,
dove riekeggiano le note del "Va pensiero" di Verdi, l'elettricità comincia
a mancare ad intermittenza. Carlo, mentre cerca l'interruttore generale, è
ucciso con un coltello che gli viene piantato nel collo. Sara, terrorizzata,
tenta di fuggire, ma è colpita da una coltellata alla schiena. Mark, arrivato
troppo tardi, trova vicino a loro i frammenti della lettera di sua sorella
Rose. Decide quindi di partire per New York. Rose intanto, x sottrarsi a qualcuno
che è penetrato nella sua stanza, scappa alla ricerca di un rifugio all'interno
del palazzo, ma viene uccisa barbaramente: infatti all'improvviso due mani
con unghie lunghissime sbucano da una finestra rotta e acchiappano la testa
della ragazza infilzandole il collo su telaio pieno di chiodi arrugginiti.
Successivamente l'assassino tente d decapitarla con il vetro della finestra.
Mark, arrivato al condominio newyorkese, conosce tutti i suoi abitanti:
la portinaia (A.Valli),
il professor George Arnold
(F.Chapliapin) (anziano, muto e costretto su una sedia a rotelle) e l'infermiera
(V.Lazar) ke si occupa d lui. Il paralitico scrive con un'unghia, sulla valigia
del giovane la parola "Mater". Poi conosce Elise
(D.Nicolodi), una nobildonna tossicomane abbandonata dal marito e il suo sinistro
maggiordomo, John (L.Mastelloni);
la contessa, mentre segue delle tracce di sangue in un corridoio del palazzo,
scorge una figura nera che trascina il corpo di Mark svenuto. Elise, spaventata,
cercando di sfuggire al nemico, si ritrova in una stanza situata all'ultimo
piano ed è assalita inizialmente da un branco di gatti assatanati per poi
essere uccisa a coltellate. Quella stessa notte, durante un'eclissi di luna,
l'antiquario Kazanian butta in un sacco alcuni gatti selvatici, animali che
ha sempre odiato, per poi gettarlo nel lago del Central Park, ma involontariamente
scivola e cade nell'acqua. Una miriade di topi lo assale, sbranandolo. A mettere
termine alla sua agonia c pensa un venditore di hot dog ke, attirato dalle
urla dell'antiquario, lo uccide definitivamente decapitandolo con un coltellaccio.
Nel frattempo il maggiordomo e la portinaia tentano di impadronirsi dei gioielli
della contessa. John, mentre fruga nell'appartamento di Elise è strangolato
con una forza tale, che gli occhi gli schizzano fuori delle orbite.
La portinaia, terrificata e impaurita, lascia cadere una candela accesa su
un tendaggio che, dopo aver preso fuoco, cade sulle sue spalle bruciandola
viva. Dimenandosi, ridotta ad una torcia umana, precipita dalla finestra schiantandosi
al suolo. Mark, ripresosi, è ormai rimasto solo. Si ricorda una frase letta
dai frammenti della lettera di Rose: "La terza chiave è sotto la suola delle
tue scarpe!" e guarda alcune formiche che entrano in un buco nel pavimento.
Aperto un passaggio nel pavimento, vi si cala e si trova al centro di una
serie di cunicoli che s'intrecciano tra un piano e l'altro del palazzo. Nel
percorrere uno di questi corridoi vede un gatto che sta mangiando un topo.
Mark arriva infine nell'appartamento del prof. Arnold. Il vecchio, che per
parlare si serve di un microfono a filo attaccato alle corde vocali, gli rivela
di essere l'alchimista-architetto delle tre case maledette Emilio Varelli,
il quale tenta di uccidere il giovane iniettandogli del veleno, ma cade dalla
sedia a rotelle e si soffoca (quasi impiccandosi) con il suo steso filo. Intanto
le fiamme si propagano per l'intero palazzo. Mark ora si trova in una stanza
arredata con mobili antichi, in un'atmosfera surreale, e deve affrontare l'infermiera
del prof. Arnold-Varelli che si rivela una delle tre Madri ed è la personificazione
della morte. Il giovane fugge dal palazzo che si sta incendiando, e finalmente
raggiunge l'uscita. Mark si gira e dà un'ultima occhiata alla casa: nei sotterranei
la Morte arde tra le fiamme e ad un suo gesto il palazzo crolla definitivamente,
custodendo i suoi orribili segreti.
"Inferno" è come
il precedente "Suspiria"
('77) un film "dedicato" alle Streghe. Ma a differenza del primo, dove si
è badato molto di + alla scenografia e la fotografia, qui Argento
punta di + sugli effetti speciali e sull'orrore. Ma non per questo al film
manca qualcosa: la storia, ke anke nel primo, va un pò a spasso, è pareggiata
con sequenze anke in questo caso indimenticabili. Una su tutte la ripresa
subacquea in cui Rose s'immerge in un grande appartamento completamente
sommerso dall'aqua per riprende il portakiavi. O quella in cui Sara, ormai
quasi cadavere, sfonda una tenda e cade proprio davanti ai piedi di Mark.
Ma i punti in comune con il precedente "Suspiria"
sono moltissimi. A parte il tema trattato, le mani delle streghe sono simili
molto affusolate, da non umani. E poi gli animali: nel primo il cane uccide
il padrone, i vermi cadono dal soffitto, il pipistrello assale Suzy, il
pavone "citazione" la salverà nel finale; qui invece le formike faranno
riflettere Mark e lo porteranno alla risoluzione del terzo dilemma: "La
terza chiave è sotto la suola delle tue scarpe!". I topi invece uccidono
Kazanian (ce ne sono veramente tanti!!) e vengono mangiati dai gatti nei
cunicoli del palazzo. Gli stessi gatti sono i veri protagonisti: si vedono
infilarsi in ogni fessura, saranno la causa della morte del già citato Kazanian
(animali che lui ha sempre odiato ed eliminato) e della contessa Elise (un'infinità
di gatti ke le saltano addosso, la graffiano, la mordono!!), persino Mater
Lachrimarum ne ha uno bellissimo bianco!
Inoltre, oltre ad essere entrambi ambientati in città sommerse dalla pioggia,
tutti e due terminano quasi allo stesso modo, quasi con le stesse inquadrature:
con il palazzo (in questo caso) e l'accademia (in "Suspiria")
in fiamme. X quanto riguarda la musica, Argento questa volta però abbandona
la collaborazione con i Goblins
e si affida al genio di Keith
Emerson (della rock band Emerson, Lake and Palmer), oltre ad uno
splendido "Va pensiero" ke riekeggia nell'intero film un pò di volte. Memorabile
la scena in cui sulle note d quest'opera, nella casa d Sara la corrente
comincia ad andare ad intermittenza: le luci e la musica, ke a tratti vanno
e vengono, sembrano ballare insieme.
Gli effetti speciali, affidati a Mario
Bava, non deludono e la collaborazione tra i due sarà vista come
un passaggio d consegne, visto ke Bava morirà lo stesso anno ('80) d'infarto.
Quindi c'è un raffronto tra l'horror storico italiano ke ruotava intorno
alla figura d Bava (e a quella d Lucio
Fulci) e il nuovo horror nascente, ke troverà in Argento
forse il suo + grande esponente.
Argento riprende
la storia delle tre Madri dal Suspiria
de profundis (1845) di Thomas de Quincey.
Il film è inferiore a "Suspiria"
ma resta degno d nota, considerando anke gli ultimi lavori un pò scadenti
(o meglio, non all'altezza) del maestro del brivido. Sta di fatto ke la
follia e a volte il non-sense dominano il film: come non citare la scena
in cui un venditore d hamburger, sentendo le urla di Kazanian, corre verso
d lui. Tutto lascia pensare ke corra in suo aiuto, invece, arrivato dall'uomo
ke nel frattempo è morso dai topi, lo finisce colpendolo al collo con
un coltello!! Inoltre il secondo film schiettamente horror del regista
romano, grazie ai grandi mezzi tecnici, è visivamente impressionante e
ricco di violenza, accompagnata in sottofondo da angoscianti cori latini.
Nonostante alcune carenze, il film, (conosciuto anke come "Infierno"
o "Feuertanz Der Zombies")
ha funzionato bene al botteghino. Ma l'Inferno é solo un sogno o è veramente
sulla Terra? E poi, scusate, avete visto gli okki delle streghe? Da brivido.