Dillinger è morto

di Marco Ferreri

by Dome

 

Roma. Un ingegnere che progetta maschere antigas torna a casa dopo il lavoro in una giornata come tutte le altre. Comincia ad aggirarsi come fosse un estraneo per le stanze senza fare niente: accende il televisore, proietta sul muro film in super8 girati in Spagna con la moglie, ascolta vecchie registrazioni e si prepara una ricca cena.
Rovistando tra gli armadi della cucina trova una pistola avvolta in un vecchio giornale sul quale vi è riportata la notizia della morte di Dillinger, il famoso bandito ucciso negli anni 30 dalla polizia durante una sparatoria.
Ora la pistola diviene l'oggetto centrale della lunga notte: l'ingegnere la pulisce, la smonta, la vernicia di rosso a pallini bianchi.
Finte varie possibilità di suicidio si dirige in camera da letto dove la moglie dorme: come se nulla fosse, coprendola con un cuscino le spara alcuni colpi in testa. Rivestitosi, e presi alcuni gioielli appartenenti alla moglie, raggiunge il porto, dove un battello sta per partire. Lo raggiunge a nuoto e, dopo essersi fatto assumere come cuoco -previa donazione di gioielli al capitano donna- parte per un irreale lontano orizzonte.

 

Il film cresce durante la crisi ideologica del '68 ponendosi come punto di riferimento nella filmografia dell'autore quale risposta ideologica nichilista alle domande di una generazione. Basato sui tempi lunghi come se fosse un unico piano-sequenza è un film sul vuoto, sull'erotismo e sul cinema. Il vuoto perché non succede nulla; o meglio, ciò che succede è destinato a ripetersi all'infinito come implicitamente asseriscono la nuova donna incoronata con i gioielli della moglie assassinata, o il finto tramonto/happy end cinematografico che segna l'inutilità della fuga. L'erotismo è ciò che procede dall'insonnia dell'ingegnere: il momento diverso, la cucina, rituale erotico sostitutivo dell'altro, e l'assassinio.

 

Il Cinema è la possibilità di abbandonare il senso; l'immedesimazione con l'immagine -l'ingegnere che si immedesima e "rivive" i film in super8 delle vacanze- e il vuoto, l'erotismo e la cucina assieme; Dillinger è morto recupera le sperimentazioni cinematografiche dall'avanguardia all'underground diventando uno dei migliori esempi di cinema antinarrativo, affidato agli stimoli oggettivi e iperrealisti dell'ambiente.
Cinema capovolto nel suo senso materno non più descrizioni onnicomprensive di lungimirante intuito, bensì pratica di scomponimento della realtà quotidiana per permettere visioni ed interpretazioni da diversi punti di vista, non necessariamente astruse e/od ipercritiche.

 
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