COMMENTO:
Una favola in tutti i
sensi vista con l'okkio malsano e stravagante d Lynch. Come in altri suoi
film i personaggi si muovono in un mondo incantato tra sogno e realtà dove il
male cerca d distruggere Sailor e Lula in ogni momento.
Marietta, la madre d Lula è il male, Bobby Perù è il male,
Marcello Santos è il male; ed il nostro eroe, sfortunato e spaccone,
cerkerà in ogni modo d non farsi travolgere da esso. Ma purtroppo come ho jà
detto il male è ovunque ed inevitabilemte i 2 innamorati dovranno vedersela con
ji eventi sempre avversi. Solo la mano d un essere suxeriore, d una strega,
potranno riportare la vita d Sailor e Lula sulla retta via. Ed ecco ke si apre
la strada al finale a mio avviso + riuscito d Lynch (kekkè se ne dica). Quel
pugno dato dritto e secco sul muso, i teppisti ke scompaiono, la strega buona ke
compare e convince Sailor a tornare da Lula, xké lei lo ama, xké loro hanno un
futuro. E quella canzone cantata col cuore in mano...
Già dal titolo si
intravede tutta la potenza del film: "Cuore Selvaggio", "Wild at
Heart" ke tradotto letteralmente sarebbe "selvaggio nel cuore"! Quindi una
vojia d normalità ke si scontra con una rabbia dentro, qualcosa d feroce ed
improvviso ke c rende quasi selvaggi. Non x niente il film si apre proprio con
una scena in cui Sailor massacra un nero molto + grande d lui (la scena
ricorda ji scontri tra Braccio d Ferro e Bruto; Popeye, the
"sailor"man!!) ke lo aveva provocato sparlando d Lula e lo stava
minacciando con un coltello: la scena è fortissima ed intensa (in America anke
grazie a questa sequenza il film ricevette un "R", restricted, vietato ai
minori) e c mette fuori scena subito il protagonista ke verrà incarcerato. Ed
ora un intermezzo alla Lynch: la mano con lunghe unghie nere d una sorta
d straga c catapulta ad anni dopo, quando Sailor esce in libertà vigilata.
Straordinario come Lynch inserisca questi tokki soprannaturali come fosse
qualcun'altro a decidere le sorti dei 2 giovani innamorati. E' anke il primo
film d un Lynch oramai maturo in cui assistiamo alla discontinuità della
struttura del film, e ji stakki sulle mani della "strega" ne sono un esempio,
stile ke caratterizzerà i lavori futuri del regista, a partire dal seguente
"Fuoco cammina con me!", x proseguire con "Strade Perdute" e
terminare con "Mulholland Drive" (con l'eccezione "Una Storia
Vera").
Il film fu presentato
al Festival d Cannes e ricevette la Palma d'Oro dalla giuria
presieduta dal presidente Bernardo Bertolucci, entusiasta al termine
della proiezione. I critici fiskiarono la decisione, ma Bertolucci si era
innamorato d questo film: c vedeva qualcosa d originale, strano, frutto d un
regista ispirato ed in stato d grazia ("Cuore Selvaggio" cronologicamente
viene appena dopo "Velluto Blu", il film ke aveva consacrato Lynch
come grande regista). Io credo il riconoscimento sia meritato. Quel giorno a
Cannes sorridenti e felicissimi sul palco c'erano tutti: David Lynch,
Isabella Rossellini, Diane Ladd, Anthony Quinn, Laura
Dern, Nicolas Cage e Willem Dafoe. Grandissimi.
Mi piace questo modo un
pò violento in cui viene vissuta la storia d'amore (tema abbastanza comune, mi
piace cmnq ricordare alcuni film recenti come "Una vita al massimo" e
"Natural born killers", ma anke "La carne" d Ferreri o i
film d Cronenberg), con tutte le sue conseguenze. C'è ki ammazza x amore
e ki subisce x amore: la contrapposizione è ben illustrata anke dalle immagini;
assistiamo ad un Sailor scatenato ed iper-attivo con la sua Lula,
ballano, saltano e fanno l'amore + volte, mentre d contro Marietta, la
madre d Lula, ed il suo amante Johnnie Faragut hanno un rapporto
complicato e frustrante, con lei ke urla e si ubriaca e lui ke esegue passivo ji
ordini dell'amata. Lynch inoltre c mostra la voja d Marietta d possedere
Sailor (esplicita la scena nel bagno), ma vistasi rifiutata, decide d farlo
uccidere. Prorpio lo scontro tra l'amore estremo e l'amore passivo.
Ma l'amore folle ke
unisce Sailor e Lula, nonostante sembri eterno tanto ke il film
termina con un fantastico finale ricco d sxanza, purtroppo non durerà a lungo;
infatti lo stesso anno, nel video-musicale firmato con il maestro
Badalamenti dal titolo "Industrial Symphony n°1", Lynch farà
recitare in un prologo Sailor/Nicolas Cage ke dikiara al telefono ad una
Lula/Laura Dern straziata e sfinita il loro addio con poke ma
significative parole: "Non sei tu, ma noi, che non posso più
sopportare".
Un cast eccezionale
accompagna David Lynch in questa avventura ai limiti della follia. Per
questo film, ke come il precedente "Velluto Blu" aveva un budget
abbastanza ridotto rispetto ai grandi film americani (9 milioni d dollari),
scejie attori ke ancora con Lynch si calano magistralmente nella parte. Prima su
tutte Diane Ladd, con un'interpretazione al d sopra d tutti; ha reso alla
grande sullo skermo l'immagine d una indemoniata, ke a tutti i costi e con
qualsiasi mezzo prova a sottrarre la sua Lula dalle grinfie d Sailor, con tokki
d isterismo talmente ben recitati da sembrare reali (come quando con il rossetto
si pittura la faccia e scoppia a piangere guardandosi allo spekkio). Poi c'è
(ancora) Laura Dern. L'attrice, figjia nella realtà d Dian Ladd (ke nel
film interpreta proprio sua madre Marietta), è Lula, una ragazza dolce e
romantica ke ama alla follia il suo Sailor, tanto da aspettarlo x 2 volte fuori
dal carcere dopo aver cresciuto un fijio senza d lui; la Dern sembra l'opposto d
quella "Sandy" ke interpretava in "Velluto Blu", qui si scatena in balli
frenetici e fa continuamente sesso, mentre allora era casta e pura, giovane
collegiale d un paesino. Lynch gioca con l'aspetto da xdente d Nicolas
Cage x modellare un xsonaggio sfortunato ma grintoso, sempre pronto a
sfidare tutti: magistrale in questo senso è lo scontro in kiave western ke nel
finale ha con i teppisti; dopo essere uscito dal carcere x l'ennesima volta,
dopo aver abbandonato Lula ed il fijio, incontra un gruppo d teppisti ed anzikè
cercare d svignarsela, li apostrofa in malomodo: "What do you faggots want?" e
poi si becca un sacco d botte.